Superbonus 110, un bilancio 2023 e novità 2024

Gennaio 2024

Il superbonus? "La più grande truffa ai danni dello Stato" . Le parole della premier Giorgia Meloni racchiudono bene il pensiero del nuovo governo nei confronti del bonus più amato (e odiato) degli ultimi anni. Non a caso nel corso del 2023, abbiamo detto addio alla detrazione del 110% (a parte poche eccezioni di proroga che riguardano condomini e unifamiliari) e l'approvazione di una percentuale inferiore pari al 90%. Inoltre anche la possibilità di usufruire dello sconto in fattura e della cessione del credito è stata eliminata (con alcune eccezioni che consentono anche la ripartizione in 10 rate), con la sola opzione della detrazione nella dichiarazione dei redditi. Ma in extremis sono arrivate anche novità per il superbonus nel 2024

Cosa cambia nel 2023 per il superbonus?
Il dibattito degli esperti
Cosa cambia nel 2024 per il superbonus?
Cosa cambia nel 2023 per il superbonus?
La legge di bilancio del 2023 e il decreto quater hanno cambiato il superbonus nel 2023. Per quanto riguarda i condomini la detrazione scende al 90%, ma è possibile usufruire ancora della detrazione del 110% solo nel caso in cui si rispettino alcune condizioni.

Per quanto riguarda invece le villette unifamiliari, invece, arriva la tanto richiesta proroga al 31 dicembre 2023. Ma attenzione la detrazione del superbonus anche in questo caso scende al 90% ed è possibile solo in caso di interventi effettuati su abitazioni principali e quando il reddito non superi i 15mila euro. Cambia quindi il panorama delle scadenze fiscali nel corso del 2023.

Un'altra novità importante riguarda il blocco della cessione del credito e dello sconto in fattura. Il decreto legge "Misure urgenti in materia di cessione dei crediti d'imposta relativi agli incentivi fiscali" è uno stop totale a tutte le nuove operazioni di cessione del credito e di sconto in fattura. La cessione del credito può essere ancora effettuate in alcune particolari casistiche.

Con il decreto n 11/2023 sulla cessione del credito, convertito in legge n 38/2023 si introduce anche la possibilità ai fornitori e ai cessionari di ripartire in 10 anni i crediti del superbonus e degli altri bonus edilizi oggetto di cessione e sconto in fattura per i quali è stata comunicata entro il 31 marzo 2023 la prima opzione all'Agenzia delle Entrate. Inoltre con lo stesso decreto, vengono cambiate le regole del gioco per la responsabilità solidale stabilendo qual è la documentazione da raccogliere per esonerare il cessionario, si tratti di banche o di altri soggetti.

Nel corso del 2023 viene inoltre istituito un contributo a fondo perduto dedicato ai soggetti che si trovano in particolari condizioni reddituali e hanno avviato interventi legati al superbonus 90 per cento.

Il dibattito degli esperti
Le norme introdotte lasciano aperte la questione spinosa dei crediti incagliati del superbonus 110, come sottolinea anche un'intervista del presidente di Confedilizia, Spaziani Testa a idealista/news. Secondo il presidente del Centro Studi CNI, Giuseppe Margiotta la vera sfida in questo momento è trovare un meccanismo finanziario che preveda quale sia il livello di detrazione (quindi di mancato incasso dello Stato) che lo Stato può consentire senza incorrere in ingenti livelli di disavanzo (si tratterebbe ad esempio di una detrazione che è pari o di poco superiore a ciò che lo Stato recupera attraverso il gettito fiscale per i lavori effettuati) a cui si dovrebbe aggiungere una forma di finanziamento o mutuo a tasso irrisorio che i privati dovrebbero restituire in un arco temporale molto lungo.

Secondo Christian Dominici, fondatore dell’omonimo studio commercialistico specializzato in crediti tributari, il vero punto debole del superbonus sono state le continue modifiche legislative (16 o 18 in due anni) che hanno reso il prodotto troppo complicato da gestire da parte delle banche.Cosa cambia nel 2024 per il superbonus?
Novità in arrivo per il superbonus anche nel corso del 2024. Nel 2024 la percentuale di detrazione del superbonus scende al 70%. Nella legge di bilancio 2024 è previsto inoltre che venga tassata al 26% la plusvalenza ottenuta rivendendo una casa che è stata ristrutturata con il superbonus 110. Si tratta di spese che non sono state realizzate dal venditore perché a carico dello Stato, ma che hanno consentito un notevole aumento di valore dell'immobile. In questo modo si vuol evitare che si faccia speculazione con il superbonus e si usufruisca doppiamente del bonus 110, ristrutturando la propria casa a costo zero, perché rimborsati dallo stato, e rivendendola a un prezzo maggiore.

Inoltre, con un decreto approvato in extremis in Consiglio dei Ministri del 28 dicembre 2023 viene introdotta una sanatoria per i cantieri già avviati nel corso del 2023, ma solo per chi rispetta determinati requisiti. Viene anche approvato un contributo straordinario per i redditi bassi.