L’Agenzia delle Entrate, con la circolare 17/E/2023, ha chiarito i dubbi sul reale tetto di spesa agevolabile tramite il bonus barriere architettoniche per i lavori svolti negli appartamenti in condominio. Scopriamo in quali casi ed entro quali limiti viene riconosciuta la detrazione fiscale al 75% per eliminare le barriere architettoniche negli edifici esistenti. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Come funziona il bonus barriere architettoniche
Bonus barriere architettoniche, quali sono i limiti di spesa?
Il tetto di spesa per il bonus in appartamenti in condominio
Come funziona il bonus barriere architettoniche
Il bonus consiste in una detrazione fiscale del 75% per i lavori di eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici esistenti. L’ultima proroga intervenuta prevede che l’agevolazione resti in vigore fino al 31 dicembre 2025.
Nel dettaglio, la detrazione prevista per il bonus barriere architettoniche deve essere ripartita in 5 rate annuali di pari importo. Se ne può beneficiare tramite lo sconto in fattura o la cessione del credito. In caso di decesso del beneficiario, o di trasferimento dell'immobile su cui sono realizzati i lavori, la detrazione non viene trasferita.
Possono beneficiare del bonus barriere architettoniche persone fisiche, condomìni o imprese. Inoltre, i lavori in condominio devono essere deliberati con una maggioranza dei partecipanti semplificata, che rappresenti un terzo del valore millesimale dell’edificio. Altro aspetto da sottolineare è che, per ottenere l’agevolazione, non è necessario che nell’edificio oggetto dei lavori siano presenti disabili.
Rientrano nel bonus barriere architettoniche al 75%:
lavori di automazione degli impianti degli edifici;
sostituzione degli impianti (comprese le spese per lo smaltimento e la bonifica dei materiali dell’impianto sostituito);
interventi che rispettano i requisiti previsti dal DM 236/1989.
Bonus barriere architettoniche, quali sono i limiti di spesa?
Recentemente l’Agenzia delle Entrate è intervenuta per chiarire i dubbi sui tetti di spesa che danno diritto all’agevolazione prevista dal bonus barriere architettoniche. Nel dettaglio, la normativa di riferimento prevede i seguenti tetti:
50mila euro per edifici unifamiliari o unità immobiliari all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall'esterno;
40mila euro, moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l'edificio per gli edifici composti da 2 a 8 unità immobiliari;
30mila euro, moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l'edificio per gli edifici composti da più di 8 unità immobiliari.
Non è chiaro, tuttavia, se la prima soglia di spesa si riferisca ai lavori nelle unità immobiliari indipendenti, quindi sia su parti comuni sia all’interno. Le ultime due soglie (40mila e 30mila euro) si riferiscono ai lavori sulle parti comuni degli edifici plurifamiliari. A mancare, infatti, è un chiaro riferimento alle unità immobiliari non funzionalmente indipendenti, situate negli edifici plurifamiliari, come gli appartamenti in condominio.
Il tetto di spesa per il bonus in appartamenti in condominio
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che il bonus barriere architettoniche può essere riconosciuto per i lavori realizzati negli appartamenti in condominio, nel limite massimo di 50mila euro, come per le unità immobiliari unifamiliari.