Case in legno, come si sta evolvendo il mercato

Luglio 2020

Gli effetti della pandemia sembrano destinati a cambiare anche in futuro le nostre abitudini. Il mondo immobiliare, come anche quello dell’edilizia nello specifico, non fa eccezione. Ecco perché si iniziano a puntare i riflettori sul mondo delle prefabbricate.
Gli ultimi dati disponibili sul mercato delle case in legno sono quelli del 4° “Rapporto Case ed Edifici in Legno” del novembre 2019 e mettono in evidenza come nel 2018 fossero state costruite circa 3.200 case in legno, ovvero il 7,1% delle abitazioni totali, cui vanno aggiunti gli edifici non residenziali con un fatturato delle imprese costruttrici di oltre 720 milioni di euro, con una crescita del 5% sul 2017.
Gli effetti della pandemia, infatti, potrebbero rappresentare un acceleratore anche per il segmento delle case prefabbricate.
Il nuovo scenario
“Gran parte del patrimonio edilizio italiano risale agli anni ’60 e ’70”, sottolineando come gran parte delle case in cui viviamo non siano in grado di restare al passo con i tempi che evolvono. Mentre sono molti gli aspetti che le case in legno offrono per una migliore qualità della vita domestica: “Le tecnologie utilizzate fanno la differenza, i fabbricati in legno sono dotati di impianti di ricircolo e purificazione dell’aria, rimanere chiusi in un ambiente fatto con materiali naturali come il legno e sistemi aggiunti che garantiscono aria pulita e comfort migliore, in una situazione come quella che abbiamo vissuto, gioca a nostro favore”.
Tornando al tema del patrimonio edilizio vetusto, si individuano un paio di elementi da sottolineare. Spesso si tende a pensare che l’edilizia modulare sia standardizzata e si esaurisca con le case prefabbricate, niente di più sbagliato. “La legge prevede agevolazioni fiscali come sismabonus ed ecobonus, che vengono concesse per operazioni di riqualificazione energetica di fabbricati esistenti, in parecchi casi si opta per ristrutturazioni e ampliamenti con tecniche miste, magari con coperture, solai in legno. È uno stimolo generale per l’edilizia, che vale anche per le costruzioni in legno che ne possono trarre beneficio”.
Inoltre, con l’urgenza di assicurare il distanziamento nei luoghi pubblici, le tecniche di costruzione delle prefabbricate potrebbero tornare utili anche per le scuole, ad esempio anche per il contesto normativo le aziende di settore possono passare da strutture residenziali a edifici di una certa importanza come edifici adibiti a scuole. Ad esempio, sarebbe possibile operare un ampliamento di una scuola in poco tempo, è già successo e si svilupperà sempre più questo filone nel nostro settore”.
I valori aggiunti
Ma quali sono i plus di una casa in legno montata con tecniche di edilizia prefabbricata? “Tra i più importanti c’è la sostenibilità, la materia prima legno è l’unica che consente di costruire in maniera completamente rinnovabile. Inoltre anche in termini di consumo energetico permette di avere un risparmio in bolletta molto significativo rispetto ad altri materiali, e a fine ciclo di vita della casa il materiale è riciclabile, in termini assoluti garantiscono un ciclo di vita più vantaggioso”.
Ma non solo. “Abbiamo strutture preesistenti leggere, ottime dal punto di vista antisismico, con un ottima resistenza al fuoco, sono tutte caratteristiche strutturali. Si tratta di un prodotto prefabbricato anche se realizzato secondo i desideri e le indicazioni del cliente, prodotto in uno stabilimento e quindi con standard di qualità elevatissimi”.
Altra caratteristica fondamentale delle case in legno è la certezza dei tempi e dei costi: “Questa tecnica di costruzione riduce tempi in cantiere con una certezza per quanto riguarda tempi e costi di realizzazione. Lavorare a secco offre il beneficio del comfort abitativo immediato, appena entrati in casa, mentre un edificio tradizionale entra a regime dopo qualche tempo“.
Previsioni di mercato
“Vista la situazione, è molto difficile fare previsioni di ogni genere. Tuttavia, i primi responsi che ci sta dando la ripartenza ci fanno sperare di poter riuscire, non dico a pareggiare i numeri 2019, ma quanto meno a non andarci lontani.